Siamo dei Ribelli, lo avresti mai detto? Scopri la storia di Lorenzo!
Siamo andati a trovare Lorenzo, allevatore socio del Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini. È uno dei 700 Ribelli di Trentingrana, produttori del buon latte di montagna con cui vengono fatti i formaggi tipici del territorio. Formaggi così buoni non possono che nascere dalla fatica. Da un lavoro sempre in salita, da rigidi inverni, da malghe in alta quota: i nostri allevatori sono dei Ribelli, perché rifiutano ogni scorciatoia.
Scopri la storia di Lorenzo, che ci ha raccontato del suo lavoro e della sua terra.
Lorenzo, dove vivi? In Val di Non, a Borgo d’Anaunia.
A quanti metri sul livello del mare si trova il tuo allevamento? 850 m circa.
Quale cima vedi affacciandoti dalla finestra? In primis vedo le Dolomiti di Brenta, e dietro vedo svettare la catena delle Maddalene.
A che ora e come inizia la tua giornata? Normalmente la sveglia è alle 6, e insieme a mio figlio andiamo subito in stalla. In estate, che per noi allevatori è la stagione dello sfalcio dei prati, ci alziamo anche prima, verso le 5.
Qual è la sfida più grande che affronti nella tua vita di allevatore? La sfida più grande che percepisco oggi è saper comunicare bene il valore del lavoro degli allevatori; non è sempre facile, infatti, spiegare il ruolo che abbiamo noi agricoltori di montagna nella tutela del paesaggio, nel mantenere la sua bellezza e la sua funzione ricreativa per tutta la popolazione.
Cosa ti ha spinto a fare l’allevatore? Posso dire che “sono nato in stalla”: la passione per il mio lavoro l’ho sempre avuta, fin da piccolissimo. E l’ho trasmessa a mio figlio. Anzi, lui ha una dedizione ancora maggiore della mia verso gli animali e il territorio che ci circonda.
Cosa ami di più della tua terra? Lavorarla. Tutelare i prati e i pascoli della nostra valle mi dà moltissimo: prendermi cura della mia terra è ciò che amo di più.
Ultima domanda: qual è il tuo formaggio preferito? Il Trentingrana. In particolare, mi piace quello con stagionatura non troppo lunga.